domenica 25 luglio 2010

Duisburg..diciannove morti..

...Quando la libertà di esserci in un evento collettivo si trasforma in tragedia ecco chiedersi affannosamente di chi è la responsabilità..Diciannove morti a Duisburg per un concerto di musica techno chiamato "Love Parade" non sono uno scherzo e niente hanno a che fare con il nome pacifico di questa manifestazione..Ma bisogna aprire gli occhi ed essere sinceri..Diciannove morti in un concerto significa che qualcosa è andato storto..significa che si è perso il limite, che in un evento collettivo si permettono comportamenti a rischio..Non sto a fare la benpensante sulla tipologia di chi frequenta questi concerti..sicuramente tante persone che amano stare insieme e divertirsi, magari andate li con i figli per un evento speciale, famiglie, ragazzi giovani, ma anche tante persone che associano al divertimento il fattore estremo delle droghe , dell'alcol, degli psicofarmaci e dello sballo collettivo..La tragedia è riuscire far convivere pacificamente questi comportamenti senza conseguenze..Droghe, alcool, farmaci,e la musica stessa che diventa artefice per l'uso di queste sostanze..Un mio amico dice che non si può andare a un concerto di questo tipo senza mirare allo sballo senza essersi "calati " almeno qualche pastiglia eccitante che amplifica le sensazioni..La musica sicuramente sarà stata al massimo volume sopportabile, il servizio d'ordine sicuramente scarso e disattento o poco presente..Comunque qualsiasi cosa sia successa la domanda è una..Vale la pena perdere la vita per un concerto??E quanto la responsabilità personale di ognuno dei partecipanti si confronta con la responsabilità di chi doveva vegliare su questo evento? Il servizio d'ordine perchè non ha risposto alle varie segnalazioni che erano pervenute sulla pericolosità di quel tunnel??perchè hanno sottovalutato il problema??E qui mi viene da pensare che le forze dell'ordine abbiano agito con una leggerezza ingiustificata proprio perchè la tipologia dei partecipanti a questi eventi è molto eterogenea e spesso si creano discriminazioni ingiustificate..Ha più valore una richiesta di soccorso o una segnalazione di un ragazzo o di un tossico??Di uno con un comportamento normale o di uno sovraeccitato dalle droghe e dall'alcool??E se questo ipotetico tossico sovraeccitato avesse fatto pervenire la richiesta di aiuto alle forze dell'ordine e in virtù del suo stato di eccitazione e non fosse stato preso sul serio???Come è possibile che non ci si sia resi conto del pericolo??Io purtroppo e dolorosamente penso sia stato fatto apposta..Ma si..che ce ne facciamo di questa mandria di sballati, magari pure froci o altro, tutti colorati e fuori di testa??Ma che li ascoltiamo a fare..diamogli una bella lezione..ci vuol niente,..basta sottovalutare il pericolo..basta che chi doveva vegliare abbia girato la testa dall'altra parte..e pure chi doveva organizzare l'abbia girata..E ora contiamo i morti..assurdo..è tutto troppo assurdo..

giovedì 1 luglio 2010

Che amarezza...ma in che razza di paese viviamo???

che amarezza


......Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti,per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci
che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte
quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini senza casa,che si gestiscono da soli,ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema.
" Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono voi fate girare