sabato 12 settembre 2009

" Escort " o " puttana "?

Riflettevo sull'uso della parola che questa società, sottoposta ai miti e ai ritmi televisivi, ha banalizzato e reso poco comprensibile. Oramai ci siamo abituati al lessico televisivo e cioè al peggiore dei modi di usare la lingua italiana, non rispettandola nemmeno nella sua semplicità semantica. In televisione si usano terminologie importate dall'inglese e storpiate nell'italiano, si usano termini affettati, diminutivi terrificanti che vengono oramai accettati come una consuetudine linguistica che sembra non abbia più al suo interno un senso critico o perlomeno un senso della misura. L'"attimino" ci perseguita, il "cioè" o "tipo" o il "figa" determinano spesso il linguaggio giovanile e vengono usati come punteggiatura o pausa in discorsi spesso mortificanti nella loro pochezza. Io credo che la mortificazione della lingua italiana sia anche l'uso ipocrita che si fa delle parole che sarebbero ancora vive e pulsanti se si volesse mantanerne il loro vero significato. Un esempio? "Escort"!! Ormai non ci sono più le "puttane" ma bensì le "Escort" come se il francesizzare e rendere esterofilo il termine volesse in qualche modo e ipocritamente celarne la vera natura, rendendolo più accettabile anche in società! Mia figlia fa la "escort" risulta sicuramente meno ostico del dire mia figlia fa la "puttana", anche se tragicamente il significato non cambia affatto. La Signora D'Addario che riveste tutta la mia simpatia, non per il mestiere che fa, ma per il coraggio che ha avuto nell' esporsi in una vicenda politica come quella dei festini di Villa Certosa, deve ringraziare anche questa ipocrisia del linguaggio se ora è assurta agli onori della cronaca, non pagando il tributo di essere una "puttana" di lusso, ma celandosi dietro a questo termine nebuloso di "Escort" che non rende giustizia all'umiliazione che un tale lavoro impone, ma che altresì lo rende nobile come un qualsiasi altro lavoro, magari legato pure al mondo dello spettacolo. Ricordo una di quelle ragazze dei festini di Villa Certosa che in un intervista continuava a ripetere con ossessiva caparbietà di essere una "escort" e non una "prostituta". Ragazze così giovani, già arrivate a mercificare il loro corpo, la loro bellezza, la loro giovinezza, la loro immagine, per gli occhi squallidi di qualche orrendo personaggio politico, magari qualche uomo adulto con famiglia e moglie che lo aspetta a casa, sono già delle vite rovinate, delle giovinezze sprecate per seguire i falsi miti che questa malata società impone alle sue donne. Mi fa tristezza constatare come le giovani siano vittime di un equivoco che si gioca tutto sulla loro pelle viva. Il mito del denaro, del dover apparire sempre e comunque, e soprattutto il mito del potere che nobilita ogni nefandezza, ( ne abbiamo degli esempi abbastanza chiari nella politica Italiana.) rende queste donne delle schiave senza possibilità di ritorno. Perchè è una schiavitù autoimposta e abbisogna di una grande riflessione, di una grande capacità critica e di agguerriti strumenti culturali per non essere vissuta in modo tale. Credo si debba ritrovare una nobiltà nel linguaggio per ritornare a una nobiltà di comportamento. Più le parole saranno chiare più di conseguenza il risultato sarà una trasparenza che si ritroverà nel comportamento. Un errore enorme della politica italiana sono i troppi discorsi senza capo ne coda, troppi termini tecnicistici, troppe parole dettate dal sistema politico. Non c'è chiarezza nei suoi contenuti, non c'è chiarezza nei suoi uomini di governo, che spesso si ammantano di discorsi difficili e incomprensibili magari scritti da qualche tirapiedi, per avere l'illusione del potere del linguaggio senza comprendere che il vero potere è la semplicità. Chissà che questa semplicità non possa diventare la regola di un nuovo inizio. Care donne,amiche e nemiche, smontate le vostre tette finte, le vostre bocche a canotto e i vostri lifting che vi rendono solo delle maschere di Carnevale, e ritornate alla semplicità e all'orgoglio di essere quello che siete!! Non c'è bisogno d'altro."Ha ucciso più la penna della spada". Fate delle vostre teste pensanti, della vostra sensibilità, del vostro previlegio di essere donne, un arma contro l'appiattimento che questa società vi impone. Ribellatevi agli stereotipi della bellezza e coltivate finalmente la vostra anima e il vostro cervello. Care amiche e nemiche..Amen

1 commento:

  1. Non è una novità, una volta c'era l' entreinuese, che sarebbe la velina da varietà (o peggio) comunque se una è maggiorenne e vuole usare così il suo corpo, liberissima, la ringraziamo anche per l'indubbio ruolo sociale di conforto. L' unico dubbio sarebbe "Ma vuole davvero?" ovvero "E' un mestiere che si è scelta, per molto o per poco tempo, o è un triste ripiego". Niente è peggio dell'opera di chi non ama il suo mestiere

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