martedì 31 agosto 2010

Mi convertooooo..divento Gheddafina anch'ioooo..

Ma certo..mi converto..non vedevo l'ora che mister Gheddafi desse alle donne questa democratica possibilità..E per la modica cifra di 80 euro...Sinceramente mi chiedo da un po' in che paese di rincoglioniti sto vivendo..Lasciamo da parte il Colonello che a tuttora è un despota nel suo Paese e certo non è l'esempio di un partner politico su cui fare affidamento..Ma la buffonata della possibilità di conversione di 200 cretine per la modica cifra di 80 euro..questo davvero mi sconcerta.. Donne che decidono di far parte di questa buffonata a cui sinceramente nessuna cifra sarebbe giustificata per la sola vergogna di esserne parte attiva..Mi chiedo davvero dove siano le donne pensanti e senzienti..e comincio ad avere seri dubbi sul genere femminile..Io non sono religiosa e valuto in ciò una grande fortuna..l'essere atei ..( ..che non significa ammazza cristiani ..) preserva una certa lucidità mentale atta a vedere un po' più in la del proprio religiosissimo naso..Questo dittatore viene in Italia con il suo ambaradan di guardie del corpo..delegazioni..spocchia da tenda musulmana e pretende pure sulle spalle di queste decerebrate in cerca di soldi o notorietà di insegnarci pure il Corano..come se l'essere cattolici non fosse già una bella e grande limitazione nella nostra vita politica..Che dire..resto sempre più di sasso davanti a tanta spocchia e di fronte a questa politica Italiana che si piega a questi pericolosissimi giochi..Il baciamano di Berlusconi indica con precisione che questo paese è pronto a svendersi anche nella sua etica religiosa..Io rabbrividisco!!

lunedì 9 agosto 2010

Pericle - Discorso agli Ateniesi - 461 a.C.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.