sabato 8 maggio 2010

Coccarda Gialla

Sono stanca...stanca di essere una musicista..una cantante lirica, stanca in questi giorni di dover entrare in scena con una coccarda gialla appuntata al braccio per far capire che il mio è un lavoro e non un divertimento, per far capire che dietro a quella coccarda gialla ci sono anni di sacrifici, studio, dedizione...Sono stanca di dover entrare in Teatro, ogni mattina con la morte nel cuore, per dover ancora una volta giustificare il fatto che esisto, e che il mio è un mestiere difficile duro fatto di sacrifici e di tanta umiltà..Sono stanca e logorata..Qualcuno ha detto che noi artisti siamo come accattoni genuflessi...Questo fa male, davvero male a chi, come me, in questo mestiere del musicista ci ha sempre creduto e ha sempre lottato per riuscire a farlo con dignità e passione...Ma i falsi miti che la televisione impone, ci vogliono invisibili agli occhi dei tanti, agli occhi di chi non sa e non conosce il valore del nostro meraviglioso lavoro....Che dire..Sono stanca di questa coccarda gialla che pesa come un macigno nel cuore di ognuno di noi..Come un accattone genuflesso ringrazio solo chi ha sempre lavorato al mio fianco in tutti questi anni..Ringrazio l'umiltà e l'impegno dei miei tanti colleghi che ancora credono che in Italia si possa fare qualcosa per la cultura, che ancora credono che qualcosa forse cambierà,..Io forse me ne andrò via da questo paese...Genuflessa si, caro ministro, ma solo davanti alla grande musica e all'arte.

martedì 4 maggio 2010

Bondi...o Bondì alla cultura????

"Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio"

Questa è la poesia che il cosiddetto Ministro della Cultura Sandro Bondi ha dedicato alla madre di Berlusconi....Lo stesso Ministro che il 13 novembre dello scorso anno, parlando della Giornata dello Spettacolo, apostrofa gli artisti come "accattoni genuflessi" per poi definire, alcuni giorni dopo, il cinepattone "di interesse nazionale e quindi di cultura". Ebbene, questo è il profilo politico-culturale di chi ha messo mano al "riordino" del settore lirico-sinfonico con un decreto interamente anticostituzionale nella forma e nella sostanza e firmato dal solito Napoletano. Nella forma poichè una materia assai complessa come questa deve essere trattata dopo un serio confronto sociale e parlamentare piuttosto che da un superficiale quanto inopportuno provvedimento d'urgenza. Nella sostanza perchè il contenuto è un'accozzaglia di obbrobri illegittimi, dal non rispetto delle gerarchie delle fonti sino al mancato rispetto della irretroattività delle leggi.
Entrando nello specifico dei contenuti, che dovrebbero intervenire sui presunti sprechi del sistema Opera, non c'è un solo comma che colpisce quegli amministratori che hanno devastato e che continueranno a devastare per incapacità o per malafede, bilanci, livelli qualitativi e non di rado il buongusto della gente. Chi leggerà il testo del decreto troverà solo un ossessivo accanimento nei confronti dei dipendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche, vilipesi nel ruolo, nel contratto e nelle retribuzioni: spariranno i corpi di ballo, verranno precarizzati diverse centinaia di dipendenti, decurtati sino al 40% degli stipendi. E se si considera che i dipendenti dei teatri d'opera non sono solo forza lavoro ma anche il prodotto finito della filiera dello spettacolo, si capisce molto bene che questo decreto - in sfregio a quanto pomposamente dichiarato - colpisce consciamente anche qualità e produttività. Non starò qui a tediarvi con analisi tecnico-giuriche in merito ai vari articoli che compongono la legge ma non si può non commentare il criminale quanto scientifico disegno che questo governo sta attuando nei confronti della sistema Cultura rinunciando, oltretutto, a grandi opportunità anche da un punto di vista economico. Dopo i tagli alla scuola,all' università, alla ricerca, ai musei e persino alle prestigiose scuole di restauro è stato abbattuto l'ultimo baluardo di una delle culture più importanti del mondo.
In uno dei monumenti più belli del mondo, sul frontone del Teatro Massimo di Palermo, è scolpita la frase che racchiude il vero motivo di questa politica scellerata del peggior governo degli ultimi 150 anni:
"L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparare all'avvenire."
E questo, Bondi & Co. lo sanno bene..

by
Antonio Barbagallo

Verità!!!!

Guardate tra le abrogazioni in fondo al decreto, e andatevi a leggere l'art. 1 della L.800/67 che hanno tolto di mezzo senza troppa pubblicità. Un articolo che non era necessario abrogare. Un articolo innoquo ai fini del riassetto. La sua abrogazione è tutto meno che innoqua: "Lo Stato considera l'attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze". La musica lirica e sinfonica non son più d'interesse per lo Stato. Largo alla tv e ai diritti derivanti... (interessante l'art.6, che ci fa chiedere che c'entrano con un provvedimento "urgente" sulle fondazioni liriche???) La lirica forse è fuori moda, ok, accettiamolo, distruggiamo anche tutto, ma vi prego di pensare alle conseguenze: chiudiamo i conservatori (che senso hanno se poi chi ne esce non ha dove lavorare), le scuole di danza classica, le scuole di canto; e teniamo "Amici" come nuovo riferimento culturale. E quando il FUS sarà ripartito per il sostegno delle veline (miliardarie) di Striscia e per le baruffe (assai poco edificanti) di Amici, quando vi accorgerete che i vostri figli non hanno mai sentito Beethoven, Brahms, Mahler... vi prego, abbiate il coraggio di dire che l'avete voluto VOI, non il Governo, perché eravate STANCHI di pagare per una cosa inutile. Abbiate il coraggio di ammettere che del patrimonio culturale italiano non ve ne frega niente.

domenica 2 maggio 2010

Vergogna

Inutile discutere..In Italia c'è la precisa volontà di eliminare la cultura in tutte le sue espressioni. L'unica è andarsene o lottare fino alla fine..ma credo che con questo governo la voce di chi è nel mondo dell'arte sarà sempre più debole e soffocata..Lo abbiamo visto tutti alla manifetazione di protesta dei lavoratori davanti al Teatro la Scala..manganelli, spintoni, polizia in assetto di guerra..Vergogna è l'unica cosa che mi sento di dire in questo mondo che nega tutti i valori e pensa solo al profitto. Vergogna!!!!