giovedì 18 novembre 2010

Riflessioni buie..

La cultura non è mai stata così sottovalutata come in questo periodo storico..Chi fa cultura nell'accezione comune, a cui il popolo mediatico e non si è abituato, è generalmente uno che non ha un cazzo da fare e mangia i soldi..Si vedano gli insegnanti..orrenda razza di mangiastipendio a tradimento..Si vedano i musicisti, altra iniqua razza che, a sentire certe campane, non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, e il loro mestiere lo potrebbero fare tutti senza il minimo sforzo.. Si vedano gli attori, i ballerini e tutto il comparto del teatro..I soldi invece sono ovviamente sacri in chi produce le cose..Il rispetto massimo è solo in chi fa e produce le cose da vendere, le cose che hanno un peso specifico e un valore d'immagine in questa società dei consumi che ha completamente dimenticato le idee e l'etica morale..Le idee siccome non pesano non fanno parte integrante del consumo..Credo sia sotto gli occhi di tutti l'imbarbarimento culturale a cui è stata sottoposta l'Italia in questo ultimo periodo storico..Purtroppo l'esempio più lampante viene dalla televisione che da una ventina d'anni mal sopporta nei suoi palinsesti, trasmissioni che abbiano appena appena un accenno alla storia e alla cultura di questo nostro malgovernato paese..Non più teatro in televisione ma teatrini degli orrori..Avetrana ne è un esempio..Non più musica colta ma orrendi bambini che scimmiottano orribilmente gli adulti e scimmiottando fanno credere che quello sia il livello artistico più alto, in un tripudio di "bravo bello stupendo fantastico geniale"" e urletti isterici di approvazione di un pubblico beota..Non esiste più la musica colta, (ci spacciano per cultura pure Bocelli o quest'altro fenomeno riccioletto compositore che si crede Mozart ) ma questi altrettanto orrendi talent scout come "X factor", che replicano il nulla interpretativo, trasformando l'inutile di turno nella star internazionale del momento..La cultura, la formazione che viene richiesta a un qualsiasi musicista che voglia fare bene il suo mestiere, viene saccheggiata da una mandria di idioti presentatori e idioti esecutori..Anche la storia se deve essere tale e raccontata, deve far leva sempre sull'orrore di turno..Le stesse trasmissioni che potrebbero avere un minimo di significato culturale come certe trasmissioni documentaristiche, sono sempre fatte in maniera urlata sensazionale e terrorizzante..Per non parlare della musica colta che è completamente assente nei palinsesti televisivi o è relegata in orari notturni da insonnia profonda..Che squallore...I materassi a molle hanno ormai preso il sopravvento sui concerti di Mozart, le trasmissioni brufolose, adatte a un manipolo ahimè numeroso di adolescenti decerebrati dal continuo uso del telecomando, hanno preso il posto di spettacoli teatrali di livello alto, di trasmissioni culturali di tutto rispetto come se ne vedevano ancora circa vent'anni fa..Diciamo pure che la televisione commerciale ha destabilizzato completamente un servizio pubblico come quello che dovrebbe essere offerto da una televisione di Stato, oltretutto sovvenzionata da un canone televisivo che è oramai impossibile non pagare..E allora??? Qual'è la soluzione?? Inutile dire che non è spegnendo la televisione che si risolvono i problemi..anzi..Ho sempre creduto nel valore intrinseco del mezzo televisivo, se chi la governa ne facesse un uso corretto..Come è altrettanto vero che un mezzo come la televisione può orientare fortemente i gusti e i comportamenti delle persone.. Intervenire sulle coscienze collettive è una delle cose che a maggior ragione può fare questo mezzo..lo vediamo tutti.. Nelle grandi adunate oceaniche che propone la Chiesa Cattolica nei momenti in cui le festività di rito si propongono, ecco che il rito stesso diventa evento mediatico..Il riscontro televisivo è enorme e sarebbe stupido sottovalutarlo..Perciò se si vuole intervenire sulle coscienze collettive bisognerebbe innanzitutto intervenire sulle coscienze politiche..Ma ahimè, la classe politica fa presa più fortemente su un popolo bue, abituato al Grande fratello o su una generazione di giovani preparati e con senso critico della storia??? La domanda sorge spontanea..Questo imbarbarimento della cultura e della coscienza collettiva non è per caso stato fortemente voluto da un sistema che prevedeva nel suo sviluppo delle situazioni che una classe colta non avrebbe mai potuto accettare?? E allora prendono anima i vari tagli alla cultura, alla scuola, ai teatri, perchè più si tiene la gente nella volgarità e nell'ignoranza più è manovrabile e più accetta cose inimmaginabili in altri momenti storici..Perciò la soluzione io personalmente non la vedo...Amen

venerdì 15 ottobre 2010

Genova, cronaca di uno stupro politico - sindacale

GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 2010

Genova: cronaca di un stupro politico/sindacale

Mentre postiamo, a Genova i sindacati confederali locali, Cgil Cisl e Uil, hanno firmato presso Confindustria, luogo singolare per una istituzione pubblica, un accordo sulla introduzione dei contratti di solidarietà presso il teatro Carlo Felice.
Ci scusiamo delle parole forti utilizzate nel titolo, e che non sono dell'autore della mail che vi vogliamo girare poichè da sola è sufficientemente ed efficaciemente esplicativa della amara realtà....

Di Paolo Cutolo del teatro Massimo di Palermo:

Ieri a Genova si è tenuta una manifestazione contro il piano di attuazione dei contratti di solidarietà. Non si sa bene con esattezza quest'altro mostro gius-lavoristico quali e quante teste abbia. Si sa solo contro chi si accanisce, i soliti...

Riassuntino delle puntate precedenti:

Carlo Felice con debito conclamato.

Debito significa, questo lo sanno tutti, che si è speso più di quanto si poteva, oppure che le entrate programmate sono andate disattese.
La colpa di chi è?
In genere di chi ha la gestione ed il controllo del borsellino.
Una roba che capita, penso, in ogni famiglia.

Ma a chi si chiede il conto?

Ai soliti.

Insomma io spendo più dello stipendio, poi chiedo alla mia famiglia, ignara, immani sacrifici, troppo bello!
E' quanto è succeso a Genova, ma la vicenda ha aspetti torbidi. Pare che i lavoratori volessero offrire in sacrificio parte delle loro retribuzioni, ma in maniera vigilata, controllata e temporanea, il tempo necessario per uscire dal tunnel, un tunnel nemmeno tanto buio e tanto lungo. Infatti la situazione palermitana, venuta alla luce nel 2003, era ed è estremamente più grave. Sapemmo fare la nostra parte, rinunziando a pezzi di salario, operazione che si è poi perfezionata nel 2006, con ulteriori rinunce. La riduzione del costo del lavoro ha permesso all'amministrazione (non Cognata, ndr), di presentarsi al sistema creditizio con nuove credenziali potendo adottare una soluzione finanziaria, come è noto abbiamo stipulato un mutuo di 25 anni, per soddisfare il credito di BPL.

A Genova la situazione non era così catastrofica, eppure si è scelta una soluzione molto più radicale, inoltre contrariamente a quanto si è detto, lo strumento del "contratto di solidarietà", che era stato presentato inizialmente come una misura straordinaria per Genova, si scopre adesso che invece è applicabile all'intero sistema delle Fondazioni. E con il taglio el FUS, già programmato per il 2011, c'è d credeci che altri teatri seguiranno l'esempio genovese.

Il "metodo" ALITALIA (ma anche FIAT Pomigliano), che pare abbia funzionato benissimo per Colannino e Marchionne, ormai imperversa anche da noi: o ti cali le brache e ti ungi per bene, o chiudo i battenti! E c'è da giurarci che un capo-bastone pronto a dire che si è scelto il "male minore" o che si è scampato il "pericolo chiusura" lo si trova sempre, a qualunque prezzo sul mercato del sindacalista venduto...

Il nuovissimo ricattino aziendale del terzo millennio, coi padroni (e gli amministratori che si comportano come tali) sempre più ricchi ed arroganti, e la gente "normale" che rincorre la fine del mese.

Preferisco sorvolare su tutte le questioni di maggiore o minore rappresentanza, perchè pare che il blitz sia stato effettuato perfino all'insaputa dei quadri intermedi (sarà pure un loro problema se vengono ignorati dai loro capi salvo essere richiamati ai loro doveri per per mobilitare la "base"? E se la base se ne fotte, sarà pure un problema di tutti?); dico "pare", perchè ormai non mi fido abbastanza di alcuno.

Ma l'accento sulle manovre suicide del "sindacato" occorre evidenziarlo.

Insomma non bastano gli strumenti che hanno a disposizione i sovry per strizzarci i c...ni, gliene offriamo un altro, fresco fresco, senza chiederne uno analogo in cambio ed in antitesi. Eppoi stiamo lì a fare spallucce quando ci rendiamo conto di essere disarmati ed impotenti per arginare i soprusi che quotidianamente si consumano dentro le Fondazioni. E stiamo anche lì a chiederci il perchè della disaffezione dei lavoratori verso il sindacato; e stiamo lì a chiederci come mai i lavoratori snobbino e disertino le assemblee perchè stanchi di sentire e vedere gente poco autorevole ed inaffidabile, che chiacchiera, chiacchiera; e stiamo lì a chiederci perchè c'è rassegnazione e senso di abbandono.

C'è sempre un perchè, sempre...

Tornando alla cronaca della giornata di ieri, da Palermo è partito un nostro delegato per rappresentare Palermo, due giorni e due notti fuori casa.
Ma chi ha rappresentato e non, di Palermo?
Certamente ha rappresentato tutti gli iscritti Fials , giacchè era bandiera-munito, ma chi non ha rappresentato?

Tutti gli altri!
Che vengono lasciati volontoriamente o per inaudita negligenza, nella più totale disinformazione.

Cgil, cisl e uil, che fino a poco tempo fa urlavano contro la legge di riforma e mobilitavano i lavoratori in una battaglia epocale, li ritroviamo a Roma a concordare (forse senza leggere), per introdurre furtivamente un nuovo strumento che rende sempre più potenti i sovrintendenti, e nessuno dice e sa niente...

Una roba analoga la si potrebbe dire, penso, di ogni territorio del Paese.

Le conclusioni e/o l'analisi la lascio a voi tutti. Mi limito a pubblicare il testo di un a mail di un genovese che ha ringraziato "qualcuno", sappiate comprendere voi se siete o meno destinatari di questo ringraziamento…

"...E' stato davvero molto bello marciare in corteo con voi oggi, insieme a
tanti colleghi e amici che non vedevo da tanto tempo. Domani sarà una
giornata molto importante non solo per voi ma per tutti noi che facciamo
questo lavoro. Infatti se dovesse passare la proposta dei contratti di
solidarietà il Carlo Felice sarebbe solo l'apri-pista per tutti gli altri
teatri, disgregando il nostro contratto e rendendoci precari a vita. Io da
precario so bene cosa significa essere pagato solo nei giorni in cui lavoro,
senza alcuna tutela sindacale, per cui vi esorto a non accettare la strada
dei contratti di solidarietà. La minaccia di liquidazione del teatro
spaventerebbe chiunque ma la sua attuazione è tutt'altro che semplice e
immediata. Ritengo che se ci vogliono uccidere insieme al mondo che
rappresentiamo debbano almeno fare lo sforzo di spararci loro invece di
chiederci di suicidarci da soli.
In ogni caso difendete il vostro posto di lavoro, almeno vi distinguerete da
chi oggi ha preferito non manifestare confidando in sigle rappresentative
solo di se stesse e non certo dei lavoratori.
Un abbraccio N.S.

lunedì 27 settembre 2010

martedì 31 agosto 2010

Mi convertooooo..divento Gheddafina anch'ioooo..

Ma certo..mi converto..non vedevo l'ora che mister Gheddafi desse alle donne questa democratica possibilità..E per la modica cifra di 80 euro...Sinceramente mi chiedo da un po' in che paese di rincoglioniti sto vivendo..Lasciamo da parte il Colonello che a tuttora è un despota nel suo Paese e certo non è l'esempio di un partner politico su cui fare affidamento..Ma la buffonata della possibilità di conversione di 200 cretine per la modica cifra di 80 euro..questo davvero mi sconcerta.. Donne che decidono di far parte di questa buffonata a cui sinceramente nessuna cifra sarebbe giustificata per la sola vergogna di esserne parte attiva..Mi chiedo davvero dove siano le donne pensanti e senzienti..e comincio ad avere seri dubbi sul genere femminile..Io non sono religiosa e valuto in ciò una grande fortuna..l'essere atei ..( ..che non significa ammazza cristiani ..) preserva una certa lucidità mentale atta a vedere un po' più in la del proprio religiosissimo naso..Questo dittatore viene in Italia con il suo ambaradan di guardie del corpo..delegazioni..spocchia da tenda musulmana e pretende pure sulle spalle di queste decerebrate in cerca di soldi o notorietà di insegnarci pure il Corano..come se l'essere cattolici non fosse già una bella e grande limitazione nella nostra vita politica..Che dire..resto sempre più di sasso davanti a tanta spocchia e di fronte a questa politica Italiana che si piega a questi pericolosissimi giochi..Il baciamano di Berlusconi indica con precisione che questo paese è pronto a svendersi anche nella sua etica religiosa..Io rabbrividisco!!

lunedì 9 agosto 2010

Pericle - Discorso agli Ateniesi - 461 a.C.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

domenica 25 luglio 2010

Duisburg..diciannove morti..

...Quando la libertà di esserci in un evento collettivo si trasforma in tragedia ecco chiedersi affannosamente di chi è la responsabilità..Diciannove morti a Duisburg per un concerto di musica techno chiamato "Love Parade" non sono uno scherzo e niente hanno a che fare con il nome pacifico di questa manifestazione..Ma bisogna aprire gli occhi ed essere sinceri..Diciannove morti in un concerto significa che qualcosa è andato storto..significa che si è perso il limite, che in un evento collettivo si permettono comportamenti a rischio..Non sto a fare la benpensante sulla tipologia di chi frequenta questi concerti..sicuramente tante persone che amano stare insieme e divertirsi, magari andate li con i figli per un evento speciale, famiglie, ragazzi giovani, ma anche tante persone che associano al divertimento il fattore estremo delle droghe , dell'alcol, degli psicofarmaci e dello sballo collettivo..La tragedia è riuscire far convivere pacificamente questi comportamenti senza conseguenze..Droghe, alcool, farmaci,e la musica stessa che diventa artefice per l'uso di queste sostanze..Un mio amico dice che non si può andare a un concerto di questo tipo senza mirare allo sballo senza essersi "calati " almeno qualche pastiglia eccitante che amplifica le sensazioni..La musica sicuramente sarà stata al massimo volume sopportabile, il servizio d'ordine sicuramente scarso e disattento o poco presente..Comunque qualsiasi cosa sia successa la domanda è una..Vale la pena perdere la vita per un concerto??E quanto la responsabilità personale di ognuno dei partecipanti si confronta con la responsabilità di chi doveva vegliare su questo evento? Il servizio d'ordine perchè non ha risposto alle varie segnalazioni che erano pervenute sulla pericolosità di quel tunnel??perchè hanno sottovalutato il problema??E qui mi viene da pensare che le forze dell'ordine abbiano agito con una leggerezza ingiustificata proprio perchè la tipologia dei partecipanti a questi eventi è molto eterogenea e spesso si creano discriminazioni ingiustificate..Ha più valore una richiesta di soccorso o una segnalazione di un ragazzo o di un tossico??Di uno con un comportamento normale o di uno sovraeccitato dalle droghe e dall'alcool??E se questo ipotetico tossico sovraeccitato avesse fatto pervenire la richiesta di aiuto alle forze dell'ordine e in virtù del suo stato di eccitazione e non fosse stato preso sul serio???Come è possibile che non ci si sia resi conto del pericolo??Io purtroppo e dolorosamente penso sia stato fatto apposta..Ma si..che ce ne facciamo di questa mandria di sballati, magari pure froci o altro, tutti colorati e fuori di testa??Ma che li ascoltiamo a fare..diamogli una bella lezione..ci vuol niente,..basta sottovalutare il pericolo..basta che chi doveva vegliare abbia girato la testa dall'altra parte..e pure chi doveva organizzare l'abbia girata..E ora contiamo i morti..assurdo..è tutto troppo assurdo..

giovedì 1 luglio 2010

Che amarezza...ma in che razza di paese viviamo???

che amarezza


......Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti,per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci
che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte
quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini senza casa,che si gestiscono da soli,ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema.
" Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono voi fate girare

martedì 29 giugno 2010

Pietro Taricone

Apertura del Tg1 nazionale ore 1330..perciò la notizia di apertura più importante secondo i redattori di questo Tg1..Pietro Taricone, noto personaggio televisivo è deceduto. Un altro morto giovane da onorare in questa società idiota che crea miti altrettanto idioti. Appena 30 anni, tanto dolore immagino per la famiglia e una morte da rotocalco, da gossip di parrucchiere..Ma addirittura dedicargli l'apertura del TG1 mi sembra esagerato..Figlio di questa cultura dell'immagine e del nulla, simbolo della società giovanile del Grande Fratello, dell'imbarbarimento e dei falsi miti televisivi, del denaro e della popolarità facile senza arte ne parte, ecco signore e signori il martire ideale di questa televisione demenziale..Prevedo già trasmissioni lacrimevoli in suo onore e nel suo ricordo..prevedo già serate di replica delle puntate del GF dove lui era protagonista..Seconda notizia nella scaletta del Tg1 la sentenza di secondo grado per il processo dell'Utri..notizia che forse avrebbe meritato la prima pagina...ma si sa l'informazione del Tg1 ormai è degna dei giornaletti di gossip..Dispiace per la famiglia che ha tutto il mio rispetto per il dolore immenso di perdere un congiunto, ma basta davvero con queste notizie che dovrebbero riguardare solo il privato di chi ne è interessato e non un Paese intero allo sbando come la nostra povera e disinformata Italia!!

Responsabilità...

Responsabilità!!Bisogna prendersi le proprie responsabilità..In questo gioco al massacro televisivo le donne..e diciamolo pure forte..le donne hanno una enorme responsabilità nell’aver accettato un immagine tanto umiliante!!Mi dispiace doverlo dire ma se le cose accadono non è sempre colpa degli altri. Le donne sono corresponsabili in quanto donne.. e non mi si venga a parlare di queste quattro smutandate che brillano in televisione come le poverine che devono lavorare!!Un paio di palle..il lavoro si trova anche in modo più dignitoso e dicendo NO!!!Non mi faccio umiliare da te maschio idiota mettendo in mostra le mie chiappe perfette e il mio corpo attraente..Basta con questa tiritera delle povere donne sfruttate commercialmente!!Dietro c’è sempre un consenso informato..e un sacco di soldi..perciò mie care donne televisive e non, smettiamola di dire che è tutta colpa del sistema, del potere, del mercato e che altro..Prendiamoci una buona volta la sana responsabilità di aver accettato un modello maschilista ed averlo onorato per gli occhi di questi quattro cafoni che però pagano tanto..La mercificazione del corpo e di conseguenza delle menti femminili passa anche di qui..Smettiamola una buona volta di dare colpe agli altri..é colpa nostra care donne..è solo colpa nostra!!

venerdì 25 giugno 2010

Maledetti politicanti vergognosi!!!

Li ho visti sulle pagine dei giornali i nostri ballerini ...Incatenati alle colonne del Teatro per protesta..Incatenati a un decreto vergognoso che fa di loro tenera carne da macello..il primo risultato di questo decreto che sta spazzando via i corpi di ballo di tutte le Fondazioni lirico sinfoniche italiane!!Non ho parole..Oggi ho parlato con alcuni di loro e sento tanta rabbia e amarezza..Tanto desiderio che questa storia finisca al più presto..che qualcuno di buon senso..ma chi??? si metta una mano sulla coscienza..si renda conto che i diritti dei lavoratori sempre di più sono in discussione.. un passo o mille passi indietro..Anche un solo passo fa la differenza..i diritti acquisiti in tanti anni di studio, lavoro precario e di sacrificio buttati all'aria dall'ignoranza di questi quattro stronzi politici italiani che invece di essere in galera si fanno forti pure del legittimo impedimento..Ma che paese è l'Italia???Ma cosa stiamo diventando mi chiedo???Auguro ai miei amici e colleghi ma soprattutto Artisti di vincere questa giusta causa contro l'imbarbarimento di una civiltà..Auguro la forza costruttiva di un moto di orgoglio che non li annienti per sempre..e un incontro con la giustizia...ma quella vera che ristabilisca i diritti e la morale che ormai in Italia è latitante..Amici miei..coraggio!!!

sabato 8 maggio 2010

Coccarda Gialla

Sono stanca...stanca di essere una musicista..una cantante lirica, stanca in questi giorni di dover entrare in scena con una coccarda gialla appuntata al braccio per far capire che il mio è un lavoro e non un divertimento, per far capire che dietro a quella coccarda gialla ci sono anni di sacrifici, studio, dedizione...Sono stanca di dover entrare in Teatro, ogni mattina con la morte nel cuore, per dover ancora una volta giustificare il fatto che esisto, e che il mio è un mestiere difficile duro fatto di sacrifici e di tanta umiltà..Sono stanca e logorata..Qualcuno ha detto che noi artisti siamo come accattoni genuflessi...Questo fa male, davvero male a chi, come me, in questo mestiere del musicista ci ha sempre creduto e ha sempre lottato per riuscire a farlo con dignità e passione...Ma i falsi miti che la televisione impone, ci vogliono invisibili agli occhi dei tanti, agli occhi di chi non sa e non conosce il valore del nostro meraviglioso lavoro....Che dire..Sono stanca di questa coccarda gialla che pesa come un macigno nel cuore di ognuno di noi..Come un accattone genuflesso ringrazio solo chi ha sempre lavorato al mio fianco in tutti questi anni..Ringrazio l'umiltà e l'impegno dei miei tanti colleghi che ancora credono che in Italia si possa fare qualcosa per la cultura, che ancora credono che qualcosa forse cambierà,..Io forse me ne andrò via da questo paese...Genuflessa si, caro ministro, ma solo davanti alla grande musica e all'arte.

martedì 4 maggio 2010

Bondi...o Bondì alla cultura????

"Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio"

Questa è la poesia che il cosiddetto Ministro della Cultura Sandro Bondi ha dedicato alla madre di Berlusconi....Lo stesso Ministro che il 13 novembre dello scorso anno, parlando della Giornata dello Spettacolo, apostrofa gli artisti come "accattoni genuflessi" per poi definire, alcuni giorni dopo, il cinepattone "di interesse nazionale e quindi di cultura". Ebbene, questo è il profilo politico-culturale di chi ha messo mano al "riordino" del settore lirico-sinfonico con un decreto interamente anticostituzionale nella forma e nella sostanza e firmato dal solito Napoletano. Nella forma poichè una materia assai complessa come questa deve essere trattata dopo un serio confronto sociale e parlamentare piuttosto che da un superficiale quanto inopportuno provvedimento d'urgenza. Nella sostanza perchè il contenuto è un'accozzaglia di obbrobri illegittimi, dal non rispetto delle gerarchie delle fonti sino al mancato rispetto della irretroattività delle leggi.
Entrando nello specifico dei contenuti, che dovrebbero intervenire sui presunti sprechi del sistema Opera, non c'è un solo comma che colpisce quegli amministratori che hanno devastato e che continueranno a devastare per incapacità o per malafede, bilanci, livelli qualitativi e non di rado il buongusto della gente. Chi leggerà il testo del decreto troverà solo un ossessivo accanimento nei confronti dei dipendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche, vilipesi nel ruolo, nel contratto e nelle retribuzioni: spariranno i corpi di ballo, verranno precarizzati diverse centinaia di dipendenti, decurtati sino al 40% degli stipendi. E se si considera che i dipendenti dei teatri d'opera non sono solo forza lavoro ma anche il prodotto finito della filiera dello spettacolo, si capisce molto bene che questo decreto - in sfregio a quanto pomposamente dichiarato - colpisce consciamente anche qualità e produttività. Non starò qui a tediarvi con analisi tecnico-giuriche in merito ai vari articoli che compongono la legge ma non si può non commentare il criminale quanto scientifico disegno che questo governo sta attuando nei confronti della sistema Cultura rinunciando, oltretutto, a grandi opportunità anche da un punto di vista economico. Dopo i tagli alla scuola,all' università, alla ricerca, ai musei e persino alle prestigiose scuole di restauro è stato abbattuto l'ultimo baluardo di una delle culture più importanti del mondo.
In uno dei monumenti più belli del mondo, sul frontone del Teatro Massimo di Palermo, è scolpita la frase che racchiude il vero motivo di questa politica scellerata del peggior governo degli ultimi 150 anni:
"L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparare all'avvenire."
E questo, Bondi & Co. lo sanno bene..

by
Antonio Barbagallo

Verità!!!!

Guardate tra le abrogazioni in fondo al decreto, e andatevi a leggere l'art. 1 della L.800/67 che hanno tolto di mezzo senza troppa pubblicità. Un articolo che non era necessario abrogare. Un articolo innoquo ai fini del riassetto. La sua abrogazione è tutto meno che innoqua: "Lo Stato considera l'attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze". La musica lirica e sinfonica non son più d'interesse per lo Stato. Largo alla tv e ai diritti derivanti... (interessante l'art.6, che ci fa chiedere che c'entrano con un provvedimento "urgente" sulle fondazioni liriche???) La lirica forse è fuori moda, ok, accettiamolo, distruggiamo anche tutto, ma vi prego di pensare alle conseguenze: chiudiamo i conservatori (che senso hanno se poi chi ne esce non ha dove lavorare), le scuole di danza classica, le scuole di canto; e teniamo "Amici" come nuovo riferimento culturale. E quando il FUS sarà ripartito per il sostegno delle veline (miliardarie) di Striscia e per le baruffe (assai poco edificanti) di Amici, quando vi accorgerete che i vostri figli non hanno mai sentito Beethoven, Brahms, Mahler... vi prego, abbiate il coraggio di dire che l'avete voluto VOI, non il Governo, perché eravate STANCHI di pagare per una cosa inutile. Abbiate il coraggio di ammettere che del patrimonio culturale italiano non ve ne frega niente.

domenica 2 maggio 2010

Vergogna

Inutile discutere..In Italia c'è la precisa volontà di eliminare la cultura in tutte le sue espressioni. L'unica è andarsene o lottare fino alla fine..ma credo che con questo governo la voce di chi è nel mondo dell'arte sarà sempre più debole e soffocata..Lo abbiamo visto tutti alla manifetazione di protesta dei lavoratori davanti al Teatro la Scala..manganelli, spintoni, polizia in assetto di guerra..Vergogna è l'unica cosa che mi sento di dire in questo mondo che nega tutti i valori e pensa solo al profitto. Vergogna!!!!

venerdì 30 aprile 2010

Lettera a Nicola Porro

Gentile Nicola Porro,
Ho seguito questa sera la trasmissione di Santoro "Anno Zero " in cui lei ha fatto un intervento estremamente scorretto sulla retribuzione dei dipendenti delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
Io lavoro al Teatro Verdi di Trieste da dieci anni come Artista del Coro e le assicuro che le cifre che lei ha impropriamente dichiarato durante la trasmissione sono false e diffamatorie per il nostro settore.
Io posso dimostrarle senza tema il mio Cud, che non parla certo delle cifre che lei ha dichiarato.70000 euro io non li ho mai visti nemmeno in cartolina caro Porro.
Forse li vedrà lei probabilmente con il suo lavoro ma non certo una dipendente come me.
Perciò o lei è disinformato o lei è completamente in malafede.
Il mio stipendio non raggiunge i 1500 euro mensili caro giornalista e dopo più di 25 anni di onesto lavoro, senza contare le difficoltà che questo lavoro comporta e la formazione che per un musicista dura anni.
Per accedere a questo posto di lavoro stabile, che ora questo governo vuole mettere pure a repentaglio, ho lavorato per più di 15 anni con contratti a termine sobbarcandomi viaggi e spostamenti in lungo e in largo per l'Italia.
E il fatto che il nostro contratto preveda meno ore di lavoro di un operaio o di un metalmeccanico è dato solo dalla specificità di questo nostro settore che non permette fisicamente orari più gravosi.
Ma lei evidentemente non è informato su questo.
La esorto a venire a Trieste per parlare con noi lavoratori della Fondazione G.Verdi..
Le daremo tutte le informazioni che desidera e sarà il benvenuto.
Il nostro è un bellissimo lavoro, mal retribuito e malvisto perchè molte persone che come lei, hanno una responsabilità pubblica su quello che dicono e scrivono, dichiarano cose false e sbagliate..
Mi auguro che in futuro nelle sue apparizioni pubbliche verificherà con più attenzione le sue fonti di informazione.
Le auguro buon lavoro e spero di incontrarla presto a Trieste magari per venire ad applaudirci a Teatro in uno dei tanti spettacoli che noi con modestia e passione mettiamo in scena ogni anno.

venerdì 23 aprile 2010

Il Teatro e il governo

Complimenti a questo governo illuminato..Complimenti a ministri disinformati sulla materia e che legiferano su cose che nemmeno loro conoscono..Complimenti ai tecnici di cui loro stessi si sono serviti e che palesemente ne sanno meno di loro..Insomma complimenti davvero a tutta sta maggioranza di governo di destra fascista che ha deciso con un decreto legge davvero vergognoso di affossare l'intero comparto del Teatro Lirico e Sinfonico in Italia..E poi che ci vengan pure a dire che l'Italia è il Paese del bel Canto e della Musica..Il Paese natale dei grandi compositori romantici, . il paese che ha dato praticamente vita alla lirica che viene suonata ed eseguita nei Teatri di tutto il mondo..Ma dove sta scritto?? Finalmente un decreto legge fatto da incompetenti e ignoranti in materia ci manderà tutti a casa in breve tempo..Un decreto legge impossibile da discutere verrà a breve firmato dal Capo dello Stato che ormai ci ha abituato a firmare le peggio cose..Ecco signore e signori un altro dei bei giochetti della destra oltranzista che non si sa perchè ce l'ha tanto con i lavoratori dello spettacolo..Anni e anni di lavoro buttati nel cesso..anni e anni di formazione anni e anni di fatica e di abnegezione per far uscire delle note decenti da uno strumento musicale, delle note ascoltabili da una voce lirica..anni e anni di lavori precari e mal pagati per approdare finalmente a un posto stabile in orchestra o in un coro che garantisca la prosecuzione di questa splendida arte che è la musica lirica. ed ecco che con un colpo di spugna tutto viene cancellato!! Ma si rendono conto questi imbecilli di governo quanto tempo ci vuole per formare un musicista.. Quanto studio quanto sacrificio, quante prove per riuscire ad amalgamare il colore di un orchestra o il colore di un Coro lirico? Si rendono conto quante professionalità eccellenti stanno buttando con questo decreto legge che ha il solo scopo di azzerare per sempre i lavoratori dello spettacolo?? Maledetti incompetenti spero davvero che Cori altissimi di Angeli intonino per voi un Requiem Aetenam mentre un suono di mille orchestre vi apra la strada del più becero inferno..che non è quello fatto di fuoco e fiamme ma è quello del SILENZIO ETERNO senza il conforto della musica..Ecco quello che vi auguro cari politici che ve la prendete con gli artisti per la vostra totale incapacità di concepire l'arte in ogni sua forma. Non c'è posto per voi signori della politica, nel nostro mondo, fatto di sacrifici e modestia..di umiltà e determinazione, di ascolto silenzioso e di gioia nell'esecuzione! Voi siete solo insensibili giocolieri con la vita degli artisti..La musica vi fa paura, vi fa tanta paura perchè apre il cuore e aiuta a far capire che non c'è nessun valore nel vile denaro o nella corruzione di cui voi cari governanti siete l'emblema!!

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domenica 18 aprile 2010

la "Papamobile"..

Non so a voi ma ogni volta che si nomina sta benedetta macchina Papale detta Papamobile mi vengono in mente una serie di associazioni non proprio cristiane...La Batmobile..i fumetti di Paperino e altre scemenze...Cari giornalisti..visto che la Chiesa cattolica sta raggiungendo i suoi minimi storici come popolarità e rispetto..chiedo a voi illuminati dallo Spirito Santo di rinominare questa bestialità della Papamobile..Oltre a essere un termine che nulla ha a che fare con la lingua italiana, risulta forzato e davvero bruttissimo..Insomma quando il Papa si sposta non sarebbe meglio rivisitare gli antichi e dire la PapaBiga...o il Papacarro...o meglio ancora..quando il Papa si muove la volete smettere di scassarci la minchia con queste cazzate????Amen

sabato 17 aprile 2010

Soffriamo lo stesso!!!!

Abortire è un dolore del corpo, un rischio per la salute, un trauma psichico. Lo sanno tutte le donne. Dal menarca alla menopausa le femmine della specie sono costrette a “pensare l’aborto” perché hanno la responsabilità fisica della procreazione. La scienza ha concepito una pillola che consente di abortire riducendo i fattori dolore e rischio. Il trauma psichico resta inalterato. Dico questo per rassicurare quelli che ci tengono a vederci soffrire.Non si sa mai, la vita dovesse diventarci troppo facile.Tranquilli. stiamo male lo stesso. Anche se decidiamo di “cavarcela con una pillola”. Terrorismo ansiogeno ( tre giorni di ricovero!), attese snervanti ( nelle regioni celoduriste queste pillole “gratta-e-perdi” non le smerciamo!). Che cosa potremmo imporre alla maschia politica e alla virile religione per pareggiare le condizioni di infelicità di genere?

Lidia Ravera
articolo pubblicato sull'Unità
09 aprile 2010

L’aborto torna clandestino

Inviato da redazione il Mar, 13/04/2010 - 21:

Riccardo Bottazzo (Terra Nordest)

SANITA'. In Veneto, numeri alla mano, per i medici definirsi abortisti significa compromettersi pesantemente la carriera.

Altro che Ru486! Ce lo diciamo o no, che l’aborto è praticamente ritornato nella clandestinità? Basta dare un’occhiata alle percentuali di obiettori presenti nei reparti di ginecologia del Veneto, per rendercene conto. Vediamo qualche numero. Usl 1 Belluno: 8 ginecologi, tutti obiettori. Usl 3 Bassano: 11 obiettori su 14 ginecologi. Usl 9 Treviso: 14 su 15. Azienda ospedaliera di Padova 15 obiettori su 18. A Venezia, Usl 12, troviamo la percentuale più favorevole: solo 6 su 8. A Verona, Usl 20, sono tutti obiettori. A Legnano, Usl 21, pure. Chioggia, Usl 14, Adria, Usl 19, Vicenza, Usl 6, stessa musica: tutti obiettori. Come può in queste strutture una donna interrompere la gravidanza? è costretta ad attendere che arrivi un medico esterno.

Una volta alle settimana se va bene, una volta ogni 15 giorni se va male. In ogni caso, le liste d’attesa sono chilometriche, i tempi si allungano, ed il rischio di sforare i termini prescritti dalla legge sempre più concreto. Perché c’è una percentuale così alta di obiettori? «Perché per un ginecologo assunto in una struttura ospedaliera pubblica dichiararsi obiettore significa soprattutto due cose: risparmiare lavoro e non compromettersi la carriera - commenta la dottoressa Pervinca Rizzo -. Facciamoci caso: le percentuali più alte sono nelle Usl dove la Lega è più forte e le nomine, anche negli ospedali, sono tutte politiche.

Dichiararsi abortista significa, per un ginecologo fresco di laurea, rinunciare a diventare un domani, primario e, quasi sicuramente finire tra quegli, diciamocelo pure, sfigati costretti a girare come trottole da un ospedale all’altro per fare il lavoro che gli anti abortisti si rifiutano di fare». Pervinca Rizzo esercita nell’entroterra veneziano ed è quelle che potremmo definire una dottoressa da “combattimento”: ogni anno guida le “brigate mediche” dell’associazione Ya Basta in Chiapas, per portare aiuti e solidarietà nei pueblos zapatisti.

Pervinca ha formato decine e decine di “promotoras de salud” (promotrici di salute), specie di infermiere volontarie indigene che si incaricano di diffondere pratiche contraccettive e nozioni sulla tutela della salute femminile nei villaggi più sperduti della selva Lacandona. Ma torniamo in Italia. Cosa può fare una donna costretta ad interrompere la gravidanza, di fronte a tutte quelle difficoltà che le frappone proprio quella struttura pubblica che, al contrario, dovrebbe aiutarla? Se la donna in questione è di “razza caucasica” e ben provvista di soldi, si rivolge a qualche struttura privata, dove magari ritrova – ma in veste di paziente pagante – quel medico che nel pubblico si era dichiarato antiabortista.

Ma se la donna ha i soldi contati o, peggio del peggio, è una migrante? «Semplicemente al consultorio non ci va – spiega Pervinca -. Con tutto lo straparlare di denunciare i clandestini che si è fatto, i migranti, pure quelli regolari hanno paura a rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche. Pure se i medici non possono denunciare nessuno per una evidente questione di segreto professionale, la paura rimane. Il risultato è che ogni etnia si è organizzata per conto suo. La clandestinità, la paura ha riportato in auge le mammane e i ferri da calza. D’aborto si torna a morire».

domenica 11 aprile 2010

Pedofilia e chiesa Cattolica

Il fatto che gli ecclesiastici abbiano pruriti pedofili fin dalla notte dei tempi non c’è bisogno di inventarselo, lo dice un papa, per la precisione Leone X, e lo dice in un atto ben conosciuto, la Taxa Camerae, un documento vergognoso che, ad onta del Vangelo che condanna la simonia come peccato imperdonabile, promette il perdono in cambio di denaro.
I primi due dei 35 articoli di cui si compone la Taxa Camarae riguardano proprio gli ecclesiastici e i loro “peccati”, in particolare il secondo articolo:
“Se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d’essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libbre, 15 soldi.”
Correva l’anno 1517. Poco meno di cinquecento anni fa. E la Chiesa già sapeva. Solo che fa più comodo, adesso, contare sulla memoria fallace o sulla non conoscenza di chi ascolta le chiacchiere dei vari portavoce.

http://www.fainotizia.it/2007/04/02/la-taxa-camarae-di-papa-leone-x-uno-dei-punti-pi-alti-della-corruzione-umana

Abolizione del Concordato in Italia

Sei iscritto alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana...E non lo sai:

Lo Stato Italiano attraverso l'Istat e all'Annuarium statisticum ecclesiae, considera tutti i battezzati cattolici...
Poi potete professarvi cristiani, credenti, buddhisti, atei, agnostici o adepti dell'Heavy Metal, a loro serve solo il numero...
E' come se un partito iscrivesse milioni di neonati e, forte di questo numero, governasse il paese...
L'isituto, infatti, si rifiuta di fare un censimento dei cattolici (sedicenti x pigrizia o tradizione...) dal 1931!
Le conseguenze nefaste, che considerare il 93% della popolazione cattolica porta, sono sotto gli occhi di tutti...
Ogni battezzato fa numero nel potere sociale, politico ed economico della chiesa, che sta cancellando la parola 'laicità' dal paese, che legifera sul corpo delle donne, sul sesso, sulle famiglie, sui bambini, sulla scuola; tutte cose a cui ha innaturalmente deciso di rinuciare...
Ogni decisione politica, sociale ed economica di questo paese è presa considerando tale numero...

domenica 28 marzo 2010

Il patto scellerato

Il patto scellerato, di Alessandro Portelli ("Il manifesto")
Questo articolo è stato pubblicata da "il manifesto" del 23 marzo:


Avevamo un Presidente Operaio, poi abbiamo avuto un Presidente Odontotecnico, e adesso abbiamo anche un Presidente facente funzioni di Papa. Dall'alto della sua ben nota autorità etica, Silvio Berlusconi benedice la lettera di Benedetto XVI sulla pedofilia; e immediatamente il presidente dei vescovi italiani ringrazia invitando a votare a destra alle regionali. Un'autorità politica che esprime un giudizio morale, un'autorità religiosa che lancia messaggi politici: in qualunque altro paese sarebbe il mondo alla rovescia.
Ma le nostre classi dominanti non hanno mai accettato pienamente il principio democratico della separazione fra Chiesa e Stato. Così Berlusconi, nella sua infinita modestia, non potendo per il momento fare anche il Papa, si considera un'autorità più alta del Pontefice e lo conforta con la sua alta approvazione morale. E il cardinal Bagnasco, non potendo per il momento di fare il presidente del consiglio, dà la linea ai votanti riducendo la Chiesa Cattolica Apostolica Romana a comitato elettorale della signora Polverini.
Ma il fatto che ci siamo abituati non rende questa doppia invasione di campo meno ridicola da una parte, e meno pericolosa e offensiva dall'altra. Ridicolo: è roba da 1984, quando sono persone e istituzioni la cui autorità morale vacilla a erigersi a depositari della morale e dell'amore. «Perfino l'attacco alla sostanza stessa della religione cristiana» di cui straparla Berlusconi si materializza più negli abusi e nei silenzi, che in chi li denuncia. Se avesse un minimo di pudore, la Chiesa Cattolica in questi giorni dovrebbe usare toni come minimo un po' più moderati nello sbandierare il tema della «dignità della persona umana», che è certamente offesa dagli impuniti abusi sui bambini commessi da sacerdoti assai più che dal «crimine incommensurabile dell'aborto». E se avesse un minimo di pudore, Silvio Berlusconi, utilizzatore finale di escort a pagamento, dovrebbe parlare di amore e di sessualità con un po' più di umiltà e di attenzione.
Non c'è solo il ridicolo, c'è anche il pericolo. Contraddicendo Carlo Marx, farsa e possibile tragedia in questo caso coincidono. Perché quello che è in gioco in questa partita non sono l'amore, la dignità della persona umana, la vita. Siamo di fronte a due istituzioni carismatiche, che non accettano limiti, sentono erodere e sfuggir loro di mano almeno una parte del carisma e del potere, e si aggrappano l'una all'altra scambiandosi favori (anche assai più concreti e meno pubblici di una dichiarazione di sostegno) per rilanciarsi e darsi conforto. Potrebbe essere un buon segno, un auspicio di cambiamento. Ma è anche un segnale di rischio: né la Chiesa né Berlusconi hanno la minima idea di che cosa sia la democrazia, e non c'è limite a quello di cui sono capaci, pur di restare in sella.
Già il fatto di alzare così clamorosamente i toni è sia un segno di debolezza, sia un avvertimento: il potere si compatta, gli imperi sono sempre pronti a colpire ancora.
Per questo mi pare assolutamente necessario che si vada tutti a votare in queste elezioni regionali. Se Berlusconi e il cardinal Bagnasco contano su uno zoccolo duro di obbedienza e consenso, nel voto abbiamo uno strumento, magari limitato ma reale, per esprimere disobbedienza e dissenso. Candidati come Nichi Vendola o Emma Bonino, così diversi, sono comunque portatori di un'idea di vita, di amore, di sessualità, di dignità umana che è infinitamente più alto di quello mercanteggiato e svilito dal balletto politico-moralistico di questi potenti impauriti. Possiamo avere differenze e persino perplessità; ma l'entrata a gamba tesa di Bagnasco ci chiarisce che le scelte che siamo chiamati a fare non sono indifferenti, che i nomi nelle schede e nella vita non sono «tutti uguali». Se davvero abbiamo a cuore la vita (e la dignità, e anche l'amore), facciamoci sentire.

mercoledì 10 marzo 2010

lunedì 8 marzo 2010

8 marzo..festa delle donne!!!!

Non ci dimentichiamo chi siamo..non ci dimentichiamo le lotte sostenute per un'emancipazione che ci sta sfuggendo di mano, che si sta sgretolando sotto i nostri occhi.. Triste o felice l'8 marzo è una festa che fa riflettere, una festa non fatta di mimose e cioccolatini, ma di consapevolezza sul genere femminile e su come le donne ancora vengano discriminate nel mondo. Retorica, parole al vento, parole già sentite?.. Forse..ma è proprio questo lo scopo di questa festa! Risvegliare le coscienze femminili..Le donne sono addormentate, sono da troppo tempo in letargo e da troppo tempo compiacenti per quieto vivere, per sopravvivere, a un potere maschilista padronale e fascista..Troppo? Non mi pare..Gli elementi ci sono tutti per una vera riflessione..Dove stanno andando le donne??..Dove stiamo andando? Donne..svegliatevi..svegliamoci!!!

sabato 6 marzo 2010

Vergogna targata Napolitano

Che un capo dello Stato diventi servo di una minoranza politica come il PDL non riesco proprio a capirlo. Se c'è la garanzia di una democrazia in Italia, dovrebbe essere una democrazia valida per tutti con le stesse regole e gli stessi doveri.Se questi del Pdl fanno degli errori mastodontici e poi pretendono, con la scusa proprio della democrazia che loro stessi negano, di cambiare le carte in tavola, avvallati pure da un Capo dello Stato succube e venduto ai loro giochi. io questo non lo posso più chiamare un Paese democratico, ma un paese governato da incivili servi del potere del denaro e della regoletta che chi è il furbetto di turno vince sempre. Purtroppo il furbetto che si fa le leggi ad personam è già stato sbugiardato più e più volte, uscendo sempre impunito dai suoi intrallazzi vergognosi.L'Italia di Berlusconi mi fa veramente vomitare. Spero che la gente con un minimo di intelligenza e coscienza politica si renda conto che siamo ormai dentro a una dittatura che per ora, sotto la patina di lustrini tette al vento e scandaletti vari sembrerebbe bonaria e non violenta , ma che non ci metterà molto a diventarlo.Come tutte le dittature!

venerdì 5 marzo 2010

Riflessioni

«Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova»
(Euclide, 365-275 a.e.v. ca.)

“La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della Chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro”
(Gaetano Salvemini)

Uno Stato che si rispetti davvero dovrebbe essere SUPER PARTES, INCLUDENTE le varie concezioni religiose e NON religiose, ma NEUTRALE, senza privilegiarne SEMPRE qualcuna a scapito delle altre.
(Rosalba Sgroia)

"Quando i missionari vennero per la prima volta nella nostra terra, loro avevano le Bibbie e noi avevamo la terra. Cinquant'anni dopo, noi avevamo le Bibbie e loro avevano la terra."
Jomo Kenyatta (primo presidente del Kenya)

CONSTATATO CHE IL MALE ESISTE:
1. Gli dei non lo sanno: allora NON sono onniscienti
2. Gli dei lo sanno, potrebbero fare qualcosa, ma non lo fanno: allora NON sono buoni
3. Gli dei lo sanno, vorrebbero fare qualcosa, ma non possono: allora NON sono onnipotenti”
(Epicuro 341 a.c.)

Dopo la sentenza sui crocifissi in classe, minacce e intimidazioni in tutta Italia

Gli atei italiani denunciano numerosi episodi persecutori e intimidatori giunti al loro indirizzo dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’illegittimità del crocifisso in classe. Tre croci, accompagnate dalla scritta «Cristo», sono state dipinte sulla recinzione della casa della famiglia promotrice dell’azione legale. L’Uaar ha ricevuto messaggi minatori e insulti via mail. Il gruppo Facebook Se stacchi il crocifisso ti stacco le mani ha raggiunto i quindicimila adepti. Crocifissi sono stati appesi sulla porta della sede Uaar di Treviso, insieme alla scritta: «la vostra ragione non cancellerà la nostra tradizione». E ieri, davanti alla sede del partito radicale romano, è esplosa una bomba carta. Come firma, di nuovo un crocifisso.
«Ci pare evidente – dichiara Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Uaar – che questi sono i frutti della gogna mediatica allestita dai vari La Russa, Sgarbi, Santanchè, Meluzzi, sindaci leghisti, tutta la compagnia tribale che ha da subito insultato senza ritegno chi ha solo provato a difendere un principio costituzionale. Adesso, gli stessi che si sono impegnati per quel diritto costituzionale si vedono limitati nella propria libertà». A loro, alla famiglia di Abano Terme al centro della vicenda, va la piena solidarietà di atei e agnostici italiani.
«Non possiamo fare a meno di rilevare il silenzio assordante delle gerarchie ecclesiastiche su questi episodi. – conclude Carcano – Per questo ci permettiamo di suggerire loro di condannarli in fretta: se veramente vogliono convincerci che il crocifisso è un simbolo d’amore non è tacendo che ci riusciranno. E soprattutto, non è tacendo che dovrebbero fare di fronte a chi è cattolico davvero e, magari, si aspetterebbe un altro tipo di dialettica sulla questione».

Comunicato stampa UAAR

venerdì 26 febbraio 2010

Gli italiani hanno perso la memoria????

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare».
Morante Elsa, Opere, vol. I, Mondadori (Meridiani), Milano 1988, L-LII.

Post Scriptum: Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è del 1945 e si riferisce a Mussolini.

lunedì 15 febbraio 2010

L'invidia del pene

Leggo sul blog di Lorella Zanardo un post dedicato a un suo sogno..Vi posto qui il Link
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=1436
a cui ho già dato risposta nel blog, ma mi permetto qui anche una mia personale riflessione..Un pezzo di carne in più..giusto lì in mezzo alle gambe significa per caso una qualità dell'essere o un pensiero migliore?.C' è da sempre tutta una letteratura su questo argomento su cui si scatenano tuttora fior fiore di psicologi, filosofi e parolai..Naturalmente mi chiedo da sempre perchè?? C'è qualcuna che per caso fra voi invidia la coda di un gatto e ne fa argomento di discriminazione??? E allora smettiamola una buona volta con queste stronzate sull'invidia del pistolino!!Non invidiate proprio niente perchè non c'è proprio nulla da invidiare..no..anzi scusate..una cosa c'è...loro fanno la pipì in piedi ed è molto ma molto più comodo!!!

venerdì 8 gennaio 2010

Schiribizi e scaraboci.

Vi segnalo una piccola pubblicazione scritta e illustrata davvero con grande misura e bravura. Potete già trovarlo nella libreria Italo Svevo a Trieste.

http://bora.la/2009/12/29/sghiribizi-scaraboci-schizzi-di-vita-triestina/

sabato 2 gennaio 2010

Pensierino di Natale-Capodanno

Riflettevo su come ogni inizio dell'anno sia sempre uno stress terrificante per coloro i quali mal si adattano ai ritmi famigliari standard, carichi di bambini, nonni, zie e parenti vari Stile Mulino Bianco, e che in qualche modo si vedono costretti a subire questi festeggiamenti retorici come un qualcosa di assolutamente estraneo al loro reale sentire quotidiano..Forse è colpa mia, ma devo dire che la sovraesposizione di simbolismi in questa festività mi trova sempre e da anni comunque impreparata..Che c'è da festeggiare mi chiedo?..Lo capirei in una società che onora il rito come tradizione non consumistica, o in una società veramente e profondamete legata ad una fede e ad un pensiero positivista in cui l'avvicendarsi dei vari anni nuovi porta davvero beneficio e gioia nella società...Ma nel caso del nostro malcapitato e malgovernato Paese mi dite per favore che c'è da festeggiare???Siamo all'inizio del 2010 e ci apprestiamo ad affrontare nuovamente tutte le brutture governative berlusconiane a cui la televisione farà da enorme cassa di risonanza..Ci apprestiamo a sentire che tutto va bene quando tutto sembrerebbe dire esattamente il contrario..ma noi siamo ormai tacciati come i fabbricanti dell'odio a detta di queste eminenze grigie, anzi.."tinte" che ci governano.. E vabbè..Prepariamoci a sentire ancora un mucchio di falsità sulla crisi che sta passando, anzi che non c'è quasi più..scomparsa..tac..un tocco di bacchetta magica e...e..ed andate a dirlo a tutti i disoccupati che aumentano giorno per giorno, ditelo a tutte le aziende che falliscono, ditelo a tutti quelli che pur avendo un lavoro stabile si ritrovano con uno stipendio da miseria..e poi ditemi voi se c'è molto da festeggiare!
Perciò in controtendenza mi va di dire..Oddio..nooo..già il 2010..bhè..speriamo sia peggio, ma molto peggio del 2009..Chissà che qualcosa sortisca questo augurio..Ogni volta che ho riposto fiducia e speranza mi sono vista parecchio presa per i fondelli..Sarà l'età forse..ma oramai qualsiasi augurio di buon anno mi fa accapponare la pellaccia!!!